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10 Best place to visit in Ospedaletto Euganeo Italy

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Legnago e l'Adige

Dopo il completamento della linea ferroviaria che collegava Verona con Rovigo, lungo la sponda destra dell'Adige, quello di Montagnana, stentava ad essere conseguito, anche in considerazione delle notevoli risorse pecuniarie, tutte da reperire, per realizzare il ponte sul fiume Adige. A dare voce nel parlamento di Roma, intervenne l'onorevole Luigi Chinaglia. Ma si dovette attendere il 1883, quando, ottenuto il necessario finanziamento, fu lanciata l'asta per la realizzazione del tronco Monselice-Montagnana.
Contemporaneamente si procedeva alla costruzione del ponte in ferro sull'Adige, una delle opere più costose ed impegnative della linea.
La pur nuova stazione di Legnago, aperta nel 1877 e situata a sud del centro abitato, non trovandosi più in posizione idonea a servire convenientemente la nuova linea proveniente da Monselice, venne dismessa, rimpiazzata dall'attuale e più importante impianto ferroviario, che, costruito più vicino al centro abitato, disponeva di fabbricati e piazzali di maggiori dimensioni. Con il termine dei lavori di costruzione del ponte sull'Adige, la linea venne finalmente completata anche nell'ultimo tratto rimasto fra Montagnana e Legnago e, il 31 Dicembre 1886, l'intera tratta venne inaugurata insieme con la nuova stazione ferroviaria di Legnago. Il collegamento fra Mantova – Legnago - Monselice – Padova divenne realtà e l’importante centro della bassa veronese venne così a beneficiare, già a fine ‘800, del passaggio di due linee ferroviarie.
Il ponte stradale sull'Adige «Principe Umberto», in cemento armato, venne inaugurato il 19 giugno 1949 dopo la distruzione del ponte antecedente causata dai bombardamenti alleati della Seconda guerra mondiale.
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976 ITALY - Montagnana Saletto Ospedaletto Euganeo Este 2019 WWW.TOFIL.NET

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TIMETABLE :
00:00:12 #Montagnana
00:10:12 #Saletto
00:15:55 #Ospedaletto Euganeo
00:20:32 #Este
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Sentiero dei dinosauri - Cinto Euganeo

Cinto Euganeo, sentiero 11, Monte Cinto, Sentiero dei dinosauri
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Borghi più Belli d'Italia - SABBIONETA (Mn)

Sabbioneta è stata dichiarata nel 2008 con Mantova Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO e fa parte del circuito dei Borghi più belli d'Italia.
La città fu fondata da Vespasiano Gonzaga Colonna tra il 1554/1556 e il 1591, anno della sua morte, nel luogo in cui sorgevano una rocca del nonno Ludovico e un antico insediamento. Posta su un terreno alluvionale tra i fiumi Po e Oglio occupava una posizione strategica nel cuore della Pianura padana. Per Vespasiano Gonzaga, Sabbioneta doveva essere soprattutto una fortezza e la potenza del suo circuito murario la rendevano sicuramente, a quei tempi, uno dei più muniti baluardi della Lombardia di dominio spagnolo.
La cittadina, costruita in base ai principi umanistici della città ideale, ospita al suo interno diversi monumenti:
- 00:00:00 - VEDUTE AEREE DI SABBIONETA
- 00:02:36 - PORTA IMPERIALE
- 00:04:08 - CHIESA MADONNA DEL CARMINE
- 00:05:27 - PALAZZO FORTI
- 00:06:44 - LA SINAGOGA
- 00:08:54 - ORATORIO DI SAN ROCCO
- 00:13:32 - PIAZZA DUCALE
- 00:14:12 - PALAZZO DUCALE
- 00:23:26 - PIAZZA DUCALE
- 00:24:38 - PALAZZO DEL COMUNE
- 00:25:38 - CHIESA DELL'ASSUNTA
- 00:32:46 - TEATRO OLIMPICO
- 00:38:15 - CHIESA DELLA BEATA VERGINE INCORONATA
- 00:45:42 - PIAZZA D'ARMI
- 00:46:15 - COLONNA E STATUA DI MINERVA
- 00:48:24 - PALAZZO GIRADINO E GALLERIA
- 01:00:58 - PORTA VITTORIA

Music by Whitesand - Title: Emerald Moon

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#sabbioneta #lombardia #lombardy #italia #italy
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Lone Rider at Montagnana's famous citywall - Italy

a lone rider appeared while filming at the gorgeous citywall of Montagnana; I suspect he was training for the yearly Palio

Borghi d'Italia (TV2000) - Montagnana (Padova)

La IX puntata stagionale di Borghi d'Italia ci accompagna in Veneto alla scoperta di Montagnana (Padova), città murata, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano per le sue tante eccellenze storico, artistiche e culturali. Nel corso del programma visitiamo il centro storico, interamente circondato da meravigliose mura e maestose porte, poi proseguiamo con il duomo di S. Maria Assunta, il museo civico, allestito all'interno del castello di San Zeno, ma non mancano altre curiosità. Inoltre percorriamo l'antico itinerario della Romea Strata e presentiamo le tante tipicità del territorio con in testa lo speciale prosciutto Veneto Dop che nell'ambiente di Montagnana ha trovato il clima ideale per una stagionatura ottimale. Buona Visione!

Borghi d’Italia va in onda sabato ore 12.15 e domenica ore 6.20 e 12.15 su TV2000 | Canale 28 – 157 Sky –
Rivedi tutte le puntate sul sito di Borghi d’Italia ▶
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Duomo di Montagnana - Said in Italy & Seen in Italy @gpelcid

Montagnana è un meraviglioso gioiello urbano: le sue eleganti vie, la sua aristocratica piazza, il suo duomo dedicato a Santa Maria Assunta, insieme ad altri edifici di valore ne fanno linfa e corpo, mentre la cinta muraria, pregevole e così imponente, forma l’abbraccio che ne raccoglie l’essenza.
Proprio nel duomo ho girato questo video, senza troppe pretese, non solo per “colpa” del cellulare ma proprio per il tremolio d’emozione che restituisce all’osservatore l’imponente struttura e la ricchezza d’opere: tra architettura, affreschi e sculture, il complesso del duomo non può che rapire l’attenzione e non farla concentrare su un gelido display.
Duomo di Montagnana: chiesa di Santa Maria Assunta
Architettonicamente, l’edificio è un non così frequente esempio di stile tardo gotico con arricchimenti d’epoca successiva, tipicamente rinascimentali, e si staglia poderoso nella piazza centrale di Montagnana con la sua pianta a croce latina e con un orientamento preciso sui quattro punti cardinali, asimmetrico rispetto all'asse principale della piazza.
Opera ambiziosa, frutto della volontà di una comunità fiorente e che rivendicava autonomia e ruolo di primo piano nel contesto territoriale, vide inizio del suo cantiere nel 1431, età con imperante lo stile gotico veneto, per essere poi completata nel 1502, quando ormai il gusto architettonico aveva volto verso lo stile rinascimentale.
Struttura
Primo architetto probabilmente fu Cristoforo da Bolzano (Vicentino), di cui non si hanno molte notizie e a cui si deve l’edificazione della navata centrale e copertura lignea. Dopo la sua morte, la direzione dei lavori passa a Marco Zorzi da Ferrara. Per le lungaggini dei tempi di cantiere e anche di qualche difetto che stava già emergendo su un piano strutturale, nel 1489 la direzione dei lavori passa al ben più titolato Lorenzo da Bologna, architetto di mediazione stilistica tra arte gotica e rinascimentale. Lorenzo da Bologna fu, infatti, certamente assai attivo nell'Italia settentrionale tra il 1460 e il 1508, data questa in cui si perdono di lui le tracce, e fu particolarmente apprezzato a Padova proprio dal colto vescovo Pietro Barozzi, che fu probabilmente colui che convinse la comunità di Montagnana ad affidare a Lorenzo da Bologna il cantiere del duomo.
In particolare, per il duomo si occupò della ridefinizione della parte absidale e delle cappelle, con il ricorso per il catino delle medesime alla forma della conchiglia, figura ad alto contenuto simbolico, e nell'implementazione strutturale delle murature esterne, rinforzate con lesene, e completando l’intervento con una imponente volta a botte sulla navata centrale.
Interni
Pittori della fama di Giorgione (attribuzione dai più ritenuta corretta), Paolo Veronese e Giovanni Buonconsiglio detto il Marescalco ne impreziosiscono gli interni. Tra le opere, ecco la Trasfigurazione di Paolo Veronese, l’imponente tavola votiva raffigurante la battaglia di Lepanto sulla parete sinistra (nord), tre tavole cinquecentesche di Giovanni Buonconsiglio detto il Marescalco, due affreschi raffiguranti David e Golia e Giuditta e Oloferne attribuiti a Giorgione, che decorano la controfacciata.
Sempre sulla controfacciata due ulteriori gioielli, a mio avviso, della seconda metà del Quattrocento impreziosiscono l’estetica del duomo dedicato a Santa Maria Assunta: nella parte superiore della parete una la Resurrezione di Cristo e, nella parte bassa della parte, una teoria di Santi.

Un vero e proprio scrigno di bellezza forse… non così noto al grande pubblico.

ASSISI la città dei Santi Francesco e Chiara #ProntiPartenzaVia #discovery

In questa puntata di Pronti Partenza...Via vi portiamo alla scoperta di ASSISI, la città nota in tutto il mondo per aver dato i natali e per essere protagonista delle vicende di San Francesco e Santa Chiara.
Le origini dell'abitato, che si sviluppa sul limite del monte Subasio, sono antiche: si possono riscontrare ancora oggi testimonianze romane, nell'anfiteatro, nella platea del foro e nelle cripte. Ben visibile nella piazza del Comune il fronte del Tempio di Minerva, oggi trasformato in chiesa, attorniato dalle costruzioni medievali che danno forma al borgo: dai palazzi del potere, a quelli di residenza, disposti su diversi livelli, collegati da rampe e scalinate.
Attorno al borgo la cinta muraria medievale, le porte d'accesso e in alto a dominio e protezione la Rocca Maggiore.
Nel tessuto urbano si incontrano numerose chiese, dalle più antiche come quella di Santa Maria Maggiore (la prima Cattedrale) a San Rufino (attuale Cattedrale), San Pietro, sino alle Basiliche di Santa Chiara e San Francesco. Queste ultime costruite nello stesso periodo, poco dopo la morte dei Santi, nate per custodire le loro reliquie, sono meta e fulcro di pellegrinaggio religiosi, nonché scrigni d'arte con i cicli pittorici che adornano gli interni.
Fuori dal tessuto urbano la chiesa di San Damiano e la Basilica di Santa Maria degli Angeli con all'interno la Porziuncola, sono altri luoghi del pellegrinaggio Francescano, così come - isolato sul monte Subasio - l'Eremo delle Carceri.
Assisi oltre ad essere meta religiosa è anche animata da numerose manifestazioni con antiche origini, come la celebrazione del Calendimaggio, in cui si sfidano le due anime cittadine di Parte de Sopra e Parte de Sotto, tra cortei, sfilate, rievocazioni.
Non si dimentichi, infine, che Assisi è uno dei luoghi in Italia tutelati dall'Unesco quale Patrimonio dell'Umanità.

Una realizzazione di Fabrizio Vaghi e Silvia Sissa.
Testi, grafica, montaggio e regia di Fabrizio Vaghi.
Una produzione Vaghi per il mondo.

Si ringrazia l'Ufficio Turismo del Comune di Assisi per il materiale video di repertorio sulla città, la Provincia Serafica dei Frati Minori dell'Umbria per la concessione delle immagini degli interni delle Basiliche.

Tutti i diritti riservati, Vaghi per il mondo, 2021 -
Vietata la duplicazione e la diffusione non autorizzata al di fuori del canale

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Guarda altre puntate di Pronti Partenza...Via, alla scoperta delle più belle città e borghi in Italia:
- serie DISCOVERY (
- serie TRIP (
- serie FOCUS (

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VENEZIA - Basilica di Santa Maria della Salute (VERSIONE CORTA)

Collegamento al video VERSIONE LUNGA:


Santa Maria della Salute è una basilica di Venezia eretta nell'area della Punta della Dogana che fu progettata da Baldassare Longhena con attenzione ai modelli del Palladio, è una delle migliori espressioni dell'architettura barocca veneziana. La sua costruzione rappresenta un ex voto alla Madonna da parte dei veneziani per la liberazione dalla peste che tra il 1630 e il 1631 decimò la popolazione, come era avvenuto in precedenza per la chiesa del Redentore. La peste fu portata da un ambasciatore del duca di Mantova Carlo I Gonzaga Nevers, che venne internato nel Lazzaretto Vecchio, ma gli bastò entrare in contatto con un falegname per infettare la città. Il 26 ottobre in Piazza San Marco il Doge Nicolò Contarini, il clero e il popolo si riunirono a pregare. Quando la peste finì erano morti 80.000 veneziani, e 600.000 nel territorio della Serenissima. Fra i morti, il doge e il patriarca. Il corpo centrale è a forma ottagonale su cui poggia una grande cupola semisferica, circondato poi da sei cappelle minori. Le raffinate volute a spirale stabilizzate da statue fungono da contrafforti per la cupola, sulla cui lanterna si innalza la statua della Vergine. La facciata principale è stata decorata dallo scultore Tommaso Rues con statue marmoree dei quattro evangelisti. Sull' altare della Discesa dello Spirito Santo è collocata la Discesa dello Spirito Santo di Tiziano Vecelio. Numerose altre opere di Tiziano oltre a Le nozze di Cana, grande tela di Tintoretto (1561), e opere di altri importanti artisti: Alessandro Varotari detto il Padovanino, Pietro Liberi, Giuseppe Porta detto il Salviati, Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato, Palma il Giovane, Marco d'Oggiono arricchiscono la sacrestia. Il presbiterio e l'altare maggiore disegnato dal Longhena stesso dominano su tutto. Il gruppo scultoreo sull'altare rappresenta una Madonna con bimbo, a rappresentare la Salute che difende Venezia dalla peste. È opera di uno scultore fiammingo molto attivo a Venezia, il cui nome viene solitamente reso in Giusto Le Court o Jouste de Corte nato a Ypres nel 1627 e morto a Venezia nel 1679. L'altare custodisce un'icona bizantina, la Madonna della Salute o Mesopanditissa, che proviene dall'Isola di Creta e fu portata a Venezia da Francesco Morosini nel 1670 quando dovettero cedere l'isola ai Turchi.
Fonte Wikipedia:

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#venezia #venice #italia #italy

Città Murate del Veneto - ESTE (Pd)

Collegamenti rapidi:
- 00:00 - INIZIO
- 00:30 - SALA DELLA PESCHERIA
- 01:37 - PORTA DI SAN FRANCESCO
- 02:32 - COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN FRANCESCO
- 04:05 - DUOMO DI SANTA TECLA
- 08:50 - VIA CAVOUR
- 09:38 - VIA PRINCIPE UMBERTO
- 10:28 - CHIESA DI SAN MARTINO
- 12:53 - PIAZZA TRIESTE
- 13:38 - PALAZZO DEL MONTE DI PIETA'
- 14:49 - PIAZZA MAGGIORE
- 15:54 - PALAZZO DEGLI SCALIGERI
- 19:37 - PALAZZO DEL MUNICIPIO
- 21:04 - VIA GIACOMO MATTEOTTI
- 22:36 - CHIESA DI SAN ROCCO
- 24:17 - TORRE CIVICA DI PORTA VECCHIA
- 27:10 - CHIESA MADONNA DEL CARMINE
- 28:40 - BASILICA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE
- 32:57 - LE MURA
- 36:33 - IL CASTELLO
- 45:40 - CHIESA DELLA BEATA VERGINE DELLA SALUTE
- 46:41 - ARCO BRAGADIN
- 47:23 - TORRE MARCHIONALE

Este è un comune della provincia di Padova in Veneto, situato a meridione dei Colli Euganei. La città di Este è abitata da tempi molto antichi: già nell'età del ferro, infatti, era il principale insediamento degli antichi Veneti o Paleoveneti, i quali svilupparono la città, facendo fiorire l'economia grazie agli scambi con le civiltà limitrofe, ma anche con i Greci e i Romani. All'inizio dell'Alto Medioevo, Este era inclusa nel regno degli Ostrogoti. In seguito il villaggio fu annesso all'Impero Bizantino, il quale detenne il potere sui territori veneti soltanto per pochi decenni, poiché già alla fine del VI secolo fu soppiantato in loco dai Longobardi. Dopo il XI secolo la città si ripopolò attorno al castello fatto costruire dal marchese Alberto Azzo II d'Este nel 1056 circa e che vi trasferì la sua residenza nel 1073. Anche Este fu una delle località interessate dalle travagliate vicende umane e storiche che si svolsero in Veneto tra l'XI e il XIII secolo. Dapprima essa divenne una delle numerose proprietà dei vari componenti della famiglia degli Ezzelini, tra cui il più celebre fu Ezzelino III da Romano. Ezzelino III da Romano, alleato di Federico II di Svevia, conquistò per ben due volte Este (1238 e 1249), e nel farlo danneggiò fortemente il castello marchionale; la famiglia d'Este frattanto aveva trasferito la sua residenza a Ferrara (1239), città che sarebbe divenuta la loro nuova capitale. Dopo la morte di Ezzelino, in un panorama regionale che vedeva contrapposti Scaligeri, Carraresi e Visconti, apparve sulla scena atestina Cangrande della Scala (sempre ghibellino), il quale distrusse il castello nel 1317. Nel 1339, Ubertino da Carrara, signore di Padova, fece ricostruire il castello così com'è tuttora. Nel 1405 la città si sottomise spontaneamente alla Repubblica veneziana per sfuggire al controllo dei padovani e agli scontri di questi con i veronesi. Sotto il dominio veneziano conobbe un periodo di grande prosperità, fiorendo nell'ambito dell'economia, della cultura e dell'arte, in un processo che venne interrotto solo dalla peste del 1630. Sotto il dominio veneziano (1405-1797), Este divenne un insediamento prospero. In seguito la Repubblica veneta venne conquistata da Napoleone Bonaparte, che cedette tutti i suoi territori all'Impero Asburgico: anche la cittadina euganea, dunque, entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto. Dal 1850 al 1853 fu sede di una commissione militare austriaca, avente lo scopo di debellare il brigantaggio diffusosi nel territorio dopo i moti del 1848-49. Nel 1866 Este, con il Veneto, fu annessa al Regno d'Italia. Dopo l'annessione, qui come in tutta la regione crebbe considerevolmente l'emigrazione. Tra il Settecento e l'Ottocento, molti poeti fecero visita alla città atestina: tra loro spiccano i nomi di George Byron, Percy Shelley e Ugo Foscolo.
Fonte Wikipedia:

Music by Whitesand -
Title: Imperfections -
Title: World 3 -
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#este #italia #veneto #italy
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BOLOGNA - Piazza Maggiore

BOLOGNA - Piazza Maggiore filmata con Sony a65 in 1080p

Seconda Festa Dell'Agricoltura -Este (Padova) - FHD1080p

Seconda Festa Dell'Agricoltura -Este (Padova) - FHD1080p
Videocamera (mirrorless):
Canon EOS M10
Programma di editing video: Video Pad Video Editor (demo version)
Canzone usata nel video:

Città Murate del Veneto - MONTAGNANA (Pd)

Montagnana si trova in provincia di Padova e fa parte dell'associazione I borghi più belli d'Italia.
Le origini di Montagnana probabilmente risalgono ad epoca romana e dopo lunghe guerre, dal 1405 fino al 1797 la città fece parte della Repubblica di Venezia.
Oltre che per lo straordinario complesso fortificato, la città si fa apprezzare per il tessuto urbano, fatto di vie e di edifici sorti in periodo rinascimentale e, parte, durante la ripresa economica del XIX secolo. Sulla piazza centrale si protende il Duomo (1431-1502), dalle imponenti forme tardo-gotiche con aggiunte rinascimentali. All'interno sono esposte la Trasfigurazione di Paolo Veronese, tre tavole di Giovanni Buonconsiglio detto il Marescalco (XVI secolo), una grande tela votiva di notevole valore documentale riproducente la battaglia di Lepanto (1571). Le pareti sono ornate di raffinate decorazioni e di affreschi, tra i quali, notevolissimi, quello del catino absidale del Buonconsiglio, e, ai lati dell'ingresso, la Giuditta e il David, recentemente attribuiti al Giorgione.
Sempre sulla piazza, si affaccia l'elegante palazzo Valeri e l'antico Monte di Pietà. In via Matteotti sorge il palazzo Magnavin-Foratti, in raffinato stile gotico-veneziano, che si dice sia stata la residenza di Jacopa, moglie del condottiero Erasmo da Narni detto il Gattamelata. In via Carrarese si trova il municipio, opera attribuita all'architetto veronese Michele Sanmicheli (1538). In via Scaligera vi è la chiesa tardo-romanica di San Francesco, con attiguo monastero delle Clarisse. Subito fuori dell'abitato, a ridosso di porta Padova, vi è villa Pisani, uno dei capolavori di Palladio. I monumenti più insigni, tuttavia, sono costituiti dalla cinta muraria, dalla rocca degli Alberi e dal castello di San Zeno. Le mura attuali, che costituiscono uno degli esempi più insigni e meglio conservati di architettura militare medioevale in Europa, salvo il complesso di Castel San Zeno e i tratti di cinta ad oriente ed occidente che sono più antichi, risalgono alla metà del Trecento, quando i Carraresi, signori di Padova, vollero ampliare e rafforzare questo essenziale luogo forte di frontiera dello stato padovano contro la Verona degli Scaligeri, che dominava la vicina Legnago.Attorno alla cinta muraria correva un ampio fossato (l'attuale pittoresco e verde vallo) allagato con l'acqua del fiume Frassine (confine verso il Vicentino) derivata per mezzo di un canale ad argini sopraelevati (il Fiumicello) avente funzione di vallo difensivo di saldatura lungo il quale, dalla parte padovana, stava un serraglio sopraelevato per la concentrazione delle truppe. Tutto attorno alla zona montagnanese erano paludi intransitabili o plaghe inondabili in caso di guerra, così che la città murata costituiva la chiave della frontiera padovana verso ovest. La struttura militare era per di più attorniata da quattro fortificazioni avanzate perimetrali (le bastie), ora scomparse, e le due rocche poste a difesa delle due porte erano circondate da fossato pure dalla parte di città. La fortezza, ai suoi tempi, era imprendibile e, di fatto, fino all'avvento delle grosse bocche da fuoco (XVI secolo), non fu mai espugnata militarmente.
Fonte Wikipedia:

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Title: Fallen Kingdom -
Title: Wasteland -
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#montagnana #italia #veneto #italy

VENEZIA - Chiesa di San Nicolò dei Mendicoli

La chiesa di San Nicolò dei Mendicoli è una tra le più antiche di Venezia: si presume che esistesse già una prima costruzione nel VII secolo. La costruzione del VII secolo fu rimpiazzata dall'attuale chiesa del XIII secolo, di impianto romanico basilicale a tre navate. Vicino al portico, si staglia il massiccio campanile, in stile veneto-bizantino, della fine del XII secolo. Separata dal presbiterio dalla iconostasi bizantina, la navata è coperta da decorazioni lignee, da sculture dorate, tele, statue e motivi ornamentali: l’insieme produce un bell’effetto che è stato ripreso dalla chiesa dei Carmini. Nella navata, da entrambe le parti, si può ammirare una serie di bei quadri che illustrano scene della vita di Cristo opere di Alvise dal Friso e di Jacopo Palma il giovane. Il soffitto è piatto, diviso in pannelli, Nel medaglione San Nicola in gloria di Francesco Montemezzanodel XVI secolo. Sull’altare maggiore una grande nicchia ospita San Nicolo’ benedicente, statua lignea dorata, masiccia scultura gotica della scuola di Bartolomeo Bon (meta’ del XV secolo).

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Title: Story of the Wind
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#venezia #venice #italia #italy

VENEZIA - Ponte di Rialto

Il ponte di Rialto è uno dei quattro ponti, insieme al ponte dell'Accademia, al ponte degli Scalzi e al ponte della Costituzione, che attraversano il Canal Grande, nella città di Venezia. Dei quattro, il ponte di Rialto è quello più antico. A detta delle cronache, il primo passaggio sul Canal Grande era costituito da un ponte di barche.La crescente importanza del mercato di Rialto, sulla sponda orientale del canale, fece aumentare il traffico sul ponte galleggiante. Attorno al 1250, esso fu sostituito da un ponte di legno. Nella prima metà del XV secolo, lungo i lati del ponte vennero costruite due file di negozi; i proventi derivanti dagli affitti, riscossi dalla Tesoreria di Stato, contribuivano alla manutenzione del ponte. Nel 1310 il ponte fu danneggiato nel corso della ritirata dei rivoltosi guidati da Bajamonte Tiepolo. Nel 1444, invece, crollò sotto il peso della grande folla radunata per assistere al passaggio del corteo della sposa del Marchese di Ferrara. Nel 1503 venne proposta per la prima volta la costruzione di un ponte in pietra. Nei decenni successivi vennero valutati diversi progetti. L'opera venne compiuta nel 1591, con l'aiuto degli architetti Antonio e Tommaso Contin, che erano suoi nipoti, in quanto figli del genero Bernardino Contin.
Fonte Wikipedia:

Smoke and Bone
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#venezia #venice #italia #italy
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COMACCHIO, la piccola Venezia

Collegamenti rapidi al video:
- 00:00 - INTRODUZIONE, VISTA DAL DRONE
- 00:40 - VALLI DI COMACCHIO
- 01:08 - COMPLESSO ARCHITETTONICO DEI TREPPONTI
- 05:45 - ANTICA PESCHERIA
- 06:53 - PONTE DEGLI SBIRRI
- 07:53 - SETTECENTESCO OSPEDALE DEGLI INFERMI
- 10:54 - PALAZZO BELLINI
- 15:22 - LOGGIA DEL GRANO E TORRE DELL'OROLOGIO
- 17:32 - CHIESA DELLA MADONNA DEL ROSARIO
- 21:32 - CHIESA DEL CARMINE
- 23:40 - CHIESA DEL SUFFRAGIO
- 26:15 - LA TORRE CAMPANARIA DELLA CATTEDRALE
- 26:49 - PIAZZA XX SETTEMBRE
- 27:24 - BASILICA CATTEDRALE DI SAN CASSIANO MARTIRE
- 28:56 - PALAZZO TURA
- 29:35 - LOGGIATO DEI CAPPUCCINI
- 30:47 - SANTUARIO DI SANTA MARIA IN AULA REGIA
- 36:55 - BILANCIONI PER LA PESCA NELLE VALLI DI COMACCHIO
- 38:33 - PESCHEREGGI NEL MOLO DI PORTO GARIBALDI

Comacchio, “la “piccola Venezia”, è una città lagunare in provincia di Ferrara. La fondazione viene attribuita agli Etruschi, che erano già stanziati nel Delta del Po. Vicino a Comacchio si trovava infatti la città etrusca di Spina. Nell'anno 866 i veneziani occuparono Comacchio e la saccheggiarono per la prima volta. Nell'875 Venezia stessa fu minacciata dalle incursioni dei saraceni, i quali si scagliarono contro Comacchio, incendiandola. Comacchio fu assediata e conquistata dalla Serenissima per cinque volte nell'Alto Medioevo finché entrò tra i territori controllati dagli Este a partire dal 1299. Con la devoluzione di Ferrara allo Stato Pontificio e la fine del ducato estense, nel 1598, l'intera provincia, Comacchio compresa, fu controllata direttamente dalla Santa Sede e papa Clemente VIII unì la città valliva al territorio nella neonata Legazione di Ferrara. Comacchio fece parte dello Stato Pontificio fino al marzo 1860, quando i territori delle ex legazioni furono annessi al Regno di Sardegna per effetto dei plebisciti.
Il simbolo di Comacchio è Complesso architettonico dei Trepponti. Creato nel 1634 dall'architetto Luca Danesi, è costituito da cinque ampie scalinate (tre anteriori e due posteriori), culminanti in un piano in pietra d'Istria.
Adiacenti al paese ci sono le Valli di Comacchio che sono una vasta zona umida protetta, una delle aree più estese d'Italia.
Fonte Wikipedia:


Music by Whitesand - Title: Soldiers of the Dark

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#comacchio #ferrara #italia #emiliaromagna

Mr. Gravity - Oberschelp (Offride 7) Video Dippemess Park Frankfurt 2021

#amazing #europe #funfair

Fahrpreis:5,00€

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CASTELL' ARQUATO - Borghi d'Italia

Castell'Arquato è un comune della provincia di Piacenza ed è caratterizzato da un borgo medioevale arroccato lungo la collina che domina il passaggio lungo la vallata. Castell'Arquato ha il titolo di città d'arte e fa parte de I borghi più belli d'Italia.
Fonte Wikipedia:



Musica:
Strange the Dreamer
Original music by Savfk (


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La Certosa di Firenze

La Certosa di Firenze è un monastero, già dell'Ordine certosino, che fu edificata a partire dal 1341. Il complesso monastico fu voluto da Niccolò Acciaioli (1310-1365), personaggio di spicco dell’ambiente politico ed economico trecentesco. Appartenente ad una delle famiglie di banchieri più ricche di Firenze, raggiunse l’apice del potere nel Regno di Napoli, presso la corte angioina. Dedicata al martire San Lorenzo, è stata completata e abbellita fino al XVI secolo. Vi lavorarono, tra gli altri, Orcagna e Giovanni della Robbia e fu soprattutto il rifugio di Jacopo Carucci, detto il Pontormo, in seguito alla peste che colpì Firenze nel 1523. Durante il suo soggiorno, Pontormo dipinse gli affreschi del Chiostro Grande, dedicati alla Passione di Cristo. Come ogni altro complesso monumentale, anche la Certosa di Firenze ha conosciuto, nel corso della sua lunga vita, le alterne vicissitudini della storia. Nel giugno del 1798 giungeva alla Certosa papa Pio VI in viaggio verso il suo esilio in Francia per volontà di Napoleone Bonaparte. Vi rimarrà per nove mesi ospite nella foresteria. La Certosa è composta da vari edifici: chiesa, sala capitolare, sagrestia, refettorio, chiostri, officine ed abitazioni per i monaci ed i conversi. Venne progettata per accogliere al massimo 18 monaci di clausura e 5 fratelli conversi, come si può notare dal numero di abitazioni presenti in tutta la struttura. I monaci di clausura disponevano di una cella piuttosto grande, poiché vi dovevano trascorrere la quasi totalità della loro esistenza, in meditazione. Potevano uscire dalla cella solo in occasioni particolari, come ad esempio la domenica, per il pranzo, per la preghiera e per l'unica ora di colloquio settimanale. Tutti gli altri giorni, i monaci eremiti restavano nella loro cella, che era composta da due piani ed una cantina.
- IL PALAZZO ACCIAIUOLI: La prima struttura che si incontra arrivando al complesso dalla strada è il blocco merlato di palazzo Acciaiuoli, o palazzo degli Studi, che venne eretto da Jacopo Passavanti e Jacopo Talenti per i soggiorni privati di Niccolò Acciaiuoli.
- LA PINACOTECA: La prima sala della Pinacoteca è un vasto salone coperto a capriate, che sulla parete sinistra accoglie i cinque affreschi con Scene della Passione staccati dalle lunette del chiostro grande, che furono realizzati dal Pontormo (1523-1525) durante il suo soggiorno alla Certosa per sfuggire all'epidemia di peste che imperversava a Firenze. Nella stessa sala sono anche esposte copie eseguite nel tardo Cinquecento da vari artisti. Al centro della parete di fondo, l'affresco staccato di Gesù che predica agli apostoli dell'Empoli. Spicca al centro della sala un grande crocifisso ligneo di scuola toscana della seconda metà del Trecento.
- FORESTERIA: Sul piazzale si affaccia la Foresteria, destinata ad accogliere gli ospiti del monastero. Venne completata tra il 1575 e il 1580, ma l'aspetto definitivo venne assunto solo alla fine del Settecento. È composta da tre grandi ambienti, detti anche Appartamento del Papa in ricordo del soggiorno di Pio VI.
- CHIESA DI SAN LORENZO: Lo straordinario altare marmoreo intarsiato risale al 1595 e nelle nicchie ospita delle statuette, che sostituiscono quelle originali di Giambologna, trafugate all'epoca dell'Occupazione napoleonica e mai più ritrovate. Straordinari sono gli stalli in noce intagliati, opera del 1570-1590 di Angelo Feltrini, con l'aiuto dei figli di Giuliano di Baccio d'Agnolo e Domenico Atticciati. Si distinguono per la ricchezza della decorazione e la fantasia delle figure intagliate, sia sui braccioli (grifi, sfingi, putti), che sotto i sedili . Di legno intagliato sono anche le statue dei santi poste in cima all'abside dell'altare: ad un primo sguardo, esse inganneranno l'osservatore, poiché furono dipinte di bianco, a simulazione del marmo, per evitarne il saccheggio durante le campagne napoleoniche.
- SALA DEL CAPITOLO: Il Capitolo dei monaci si riuniva in una sala non molto grande, ed era il luogo di riunione per leggere ogni giorno un capitolo della regola e discutere, quando necessario, dei problemi che riguardavano l'intera comunità. Al centro del pavimento il monumento funebre di Leonardo Buonafede, certosino, vescovo di Cortona, opera di Francesco da Sangallo di straordinario realismo (1545).
- IL CHIOSTRO GRANDE: costruito tra il 1491 e il 1520, nelle arcate sono presenti 66 medaglioni con busti in terracotta invetriata su ogni colonna, opera di Giovanni della Robbia. Vi si aprono le diciotto celle dei monaci. Accanto a ciascuna porta si vedono ancora le aperture dove giornalmente si introduceva il cibo.

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Riprese e montaggio: Davide Santinello ( Facebook: facebook.com/DSVideoproduction | Instagram: @dssanti )

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